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Ambulatorio veterinario vigna murata - Via Elio lmpridio cerva 141/143 Roma - TEL:065043090 - MAIL: info@veterinariavignamurata.it

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L’ aborto settico, mortalità neonatale

La mortalità neonatale nel cane.

aborto settico

 

La percentuale di mortalità neo natale è massima nella prima settimana di vita, con picchi al primo e terzo giorno post partum. 

Mentre considerano normale la morte sporadica di qualche neonato, gli allevatori si preoccupano se ne muoiono diversi e solo allora chiedono il consiglio del veterinario, ma ormai la situazione può essere irrimediabilmente compromessa per la cucciolata in questione. 

I neonati quando muoiono non manifestano sintomi specifici, cessano di poppare e si lamentano. In questi casi la terapia medica difficilmente mette rimedio ai cuccioli interessati, mala diagnosi e quindi  la prevenzione, conferirà maggiori indici di sopravvivenza  alle cucciolate future. 

L’ indagine sui cuccioli morti può essere in quest’ottica molto utile, come del resto utilissimo è l’ esame delle fattrici e della gestione dell’ allevamento. 

Per quanto riguarda le fattrici non vaccinate per l’ herpesvirus, la titolazione dei suoi anticorpi è molto spesso positiva dimostrando l’ importanza dell’ agente eziologico come responsabile del problema, ma attenzione: un titolo elevato indica una infezione recente oduna riattivazione di un’ infezione latente con possibile trasmissione della malattia ai cuccioli,  mentre un titolo (su animale non vaccinato) di 1:4 può risultare protettivo per la prole. 

La visita e magari qualche esame di laboratorio (ecografico, ematochimico, batteriogico del latte, batteriologico su tampone vaginale) sulla fattrice possono indirizzare verso patologie uterine/o mammarie alla radice del problema, soprattutto se per quella madre la mortalità neo natale si fosse già verificata. 

La gestione dell’ allevamento:idoneità dei ricoveri, igiene, disinfezione, alimentazione, promiscuità,sovraffollamento, introduzione di nuovi animali, possono aiutare a diagnosticare la causa della mortalità neo natale. 

L’ esame dei cuccioli morti: il corpo va immediatamente levato da sotto la lampada riscaldante, refrigerato a+4°C e fatto esaminare entro le 24/48 ore, se si prevede un periodo di tempo maggiore va congelato, anche se Il congelamento non permette l’ esame batteriologico nè l’ esame istologico. La possibilità che non si arrivi ad una diagnosi della causa della morte dipende molto dal modo in cui i corpi sono stati conservati e dalla tempestività con cui sono stati portati dal veterinario. 

Le principali cause di morte nei cuccioli sono legate ad infezioni batteriche: polmonite, broncopolmonite,setticemia, infezioni ombelicali ascendenti. I principali germi implicati(isolati da: fegato, rene, polmone, cuore, encefalo) sono: Streptococcus spp.,Staphylococcus intermedius, Escherichia coli, Proteus spp., Pasteurella multocida e Pseudomonas spp.. 

Trattamenti antibiotici mirati, disinfezione ed igiene dei ricoveri sono ovviamente efficaci, le femmine gravide vanno trattate dai 3-5 giorni prima del parto in avanti, ma questo non giustifica assolutamente la mancata igiene (e quant’ altro) dei ricoveri, anzi sono da scoraggiare trattamenti profilattici antibiotici magari anche non opportuni per durata o per chemioterapico, che possano anche conferire una antibiotico resistenza ai germi patogeni, nel tentativo di man levarsi da una più impegnativa e faticosa disinfezione ambientale. 

Concludendo: è molto probabile che il veterinario non possa impedire la morte della cucciolata ammalata, ma chiamarlo e fare uno sforzo, anche economico, per permettergli di diagnosticare la causa della mortalità neo natale può tornare utile all’ allevatore per non avere lo stesso problema in futuro; errare è umano ma perseverare ….